Indice
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Premessa e Sommari |
pag. |
Il curatore |
VI |
Der Herausgeber |
VII |
Francesco Marchioro Introduzione. Il divano dell'immaginario |
IX |
Relazioni / Referate | |
Wolfgang Schmidbauer Phantasiertes und Gesagtes in der Analyse |
67 |
Silvia Vegetti Finzi Dee altere abitano in solitudine |
3 |
Stefano Zecchi L'anima di Faust e il destino dell'Occidente |
37 |
Zvi Lothane Goethe, Freud and Schreber: themes in metamorphosis |
117 |
Susana I. Herrera Fantasias y creatividad |
55 |
Enzo Morpurgo La creatività nascosta |
81 |
Valeria Egidi Svelare l'arcano |
91 |
Gunther Zeillinger Das Imaginäre, Videoclips und Cyberspace |
101 |
Vivian Lamarque Un poeta in analisi dal Signore degli spaventati |
139 |
Marina Corona La poesia come cura del reale |
147 |
Comunicazioni - Mitteilungen | |
Silvia Harari e Martha Lanteri Fantasìas de un joven histetérico |
161 |
Christine Baumgartner Die Katathym-Imaginativen-Psychotherapie |
169 |
Autori / Autoren | 175 |
Copertina / Buchdeckel: Marc
Chagall <<Le mille e una notte / Arabische Nächte>> |
Vengono qui raccolti e proposti gli Atti del congresso internazionale <<Il divano l'immaginario la cura>>, i cui lavoro sono iniziati nella "stube Freud" di Collalbo sul Renon (luogo freudiano di Totem e tabù) il 28 novembre e sono proseguiti a Bolzano tra le pittoresche sale di Castel Mareccio, nei giorni 29 e 30 novembre 1997.
Il presente volume si presenta, quindi, quale lavoro di ricerca e contributo teorico su quanto la clinica e il sapere dell'inconscio hanno rinvenuto nel mondo dell'immaginario, nel lavoro dell'inconscio e nei sedimenti della cultura.
Un ringraziamento va a tutti i numerosissimi partecipanti alle giornate di lavoro, i collaboratori e collaboratrici, le importanti Relatrici e gli illustri Relatori che hanno accolto l'invito di venire a Collalbo e a Bolzano. Si ringraziano poi quanti hanno generosamente contribuito alla realizzazione dell'iniziativa: Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige, Assessorati provinciali alla pubblica istruzione e cultura in lingua italiana, tedesca e ladina, Assessorato provinciale per gli affari sociali e sanità; Comune di Collalbo/Renon; Associazione turistica Renon; Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano; Istituto austriaco di cultura-Milano.
Questo, in sommario, il contenuto del volume che nel secolo della psicoanalisi intende proporre la questione del setting nella clinica, la funzione dell'immaginario nella cura delle malattie psichiche, delle prossimità e differenze della "fantasia" freudiana o dello psicoanalista e quella goethiana o del poeta, con particolare riferimento alle opere freudiane: Il poeta e la fantasia (1907), Un ricordo d'infanzia tratto da "Poesia e verità" di Goethe (1917), Al di là del principio di piacere (1920), Il disagio nella civiltà (1929):
Nella mia introduzione Der Divan des Imaginäres prospetto le relazioni tra le scoperte di Freud e la creatività di Goethe, tra il lavoro del pensiero/Denkarbeit e il fantasticare/Phantasieren dell'artista. Nel comune divano le affinità tra i due geni sono rivelatrici di un'intelligenza inconscia che opera nella poesia come nell'analisi.
Wolfgang Schmidbauer in Fantasia e parola nell'analisi espone nell'esperienza clinica l'interazione tra la fantasia dell'analista e quella dell'analizzante o paziente, in particolare le cosiddette fantasie "del divano" ora forti ora mascherate, non facilmente comunicabili ed elaborabili direttamente.
Silvia Vegetti Finzi con Dee altere / abitano in solitudine (Faust) ci porta nel regno perturbante delle Madri goethiane, rappresentazione delle pulsioni freudiane. Pulsione di vita e pulsione di morte procedono insieme: mentre Eros lega, Thanatos separa; solo il loro disimpasto provoca una fusione annichilente o una polarizzazione letale. Singolare l'interpretazione dell'homunculus goethiano quale anticipazione del bambino in provetta, degli attuali "figli della scienza".
Stefano Zecchi sostiene ne L'anima di Faust e il destino dell'Occidente che non ci sia filosofo più lontano da Freud di quanto lo sia Goehte. Questi aveva mostrato l'ultima possibilità perché l'Occidente potesse ancora conservare il senso della sua storia e ricordare il suo destino di grandezza. Nietzsche è anche la testimonianza non solo personale ma anche culturale di un'impossibilità di portare la grandezza dell'origine, la classicità, sul nulla della modernità.
Zvi Lothane con Goethe, Freud e Schreber: temi di una metamorfosi tratteggia una intima affinità tra il più grande poeta tedesco, Goethe, il più importante psicologo dai tempi di Aristotele, Freud, e il più famoso paziente della psichiatria e della psicoanalisi, Schreber. Il punto focale di tali affinità è dato dal Faust.
Susana I. Herrera interpreta in Fantasia e creatività, attraverso l'esposizione di un caso clinico, quella famosa esclamazione goethiana: "più luce", quale metafora per il poeta di un tormentoso e irrefrenabile desiderio di chiarezza nel trasformare la realtà in poesia, per l'analista di una ardente fiamma di essere e rimanere nei sogni "freudiani".
Enzo Morpurgo introduce la sua Creatività nascosta sul passaggio che la fantasia creativa opera nell'attività notturna e diurna. La capacità di narrazione si muove dal monologo interiore, alle figure del pre-sonno, alle immagini del sogno, in particolare alle icone oniriche.
Valeria Egidi descrive in Svelare l'arcano come Freud affronti il sentimento dell' Unheimlichkeit rivelandone l'origine nei conflitti intrapsichici: il carattere demoniaco della coazione a ripetere e dell'eterno ritorno dell'identico risale all'intreccio masochistico di soddisfazione pulsionale e forze antilibidiche. Una raffigurazione poetica dell'arcano è opera di Leopardi.
Gunther Zeillinger mostra con Immaginario, viedeoclips e cyberspace come la psicoanalisi abbia come oggetto della sua teoria come della pratica tanto l'individuo quanto la cultura. Pertanto, nel seguire l'immaginario nelle sue trasformazioni, incontra ai nostri giorni i vieoclips e la tecnologia del cyberspazio. Michel Jackson è preso quale esempio di questa "cultura della simulazione".
Vivian Lamarque scrive Un poeta in analisi / dal Signore degli spaventati per narrare la sua stessa "fiaba" o telenovela in quanto poeta e paziente. I suoi versi poetici sono infatti spesso testimonianza di un ricco percorso analitico che, a differenza di molte paure d'artista, ha arricchito le scene della sua fantasia creativa.
Marina Corona con La poesia come cura del reale rintraccia nella poesia la capacità di prendersi cura del reale, ovvero di custodire perpetuamente aspetti fuggitivi, sottilissimi, fortemente intimi tra uomo e mondo, attraverso il potere trasfigurante della forma poetica e/o dell'immagine.
Silvia Harari e Martha Lanteri osservano in Fantasie di un isterico che se la principale funzione della fantasia è di mettere in scena il desiderio, nel caso dell'isteria, il desiderio dovrà rimane insoddisfatto, quale difesa dl pericolo della morte e dell'estinzione del desiderio, come mostra il caso clinico presentato.
Christine Baumgartner presenta La psicoterapia immaginativa catatimica nei suoi tratti essenziali secondo il metodo elaborato da H. Leuner. Attraverso le immaginazioni è possibile ottenere un ampliamento ed approfondimento delle capacità emozionali del paziente, il quale nel riviverle ritrova la fonte della propria creatività e vitalità.
Nell'immaginario si aprono i cerchi infiniti degli aggiustamenti dell'Io alla ricerca della propria identità. Le trasmutazioni che subisce il mondo immaginario nelle diverse articolazioni è rintracciabile nella costruzione delirante, nel testo artistico e nella storia delle visioni del mondo delle generazioni o nell'attuale destino dell'Occidente.